Pioggia sottile, di Luis Landero

Dalla seconda di copertina: A Madrid vive una famiglia come tante: una madre vedova e tre figli adulti. La madre fra poco compirà ottant’anni e, per l’occasione, l’unico figlio maschio vuole organizzare un pranzo che riunisca tutti. Ma le sorelle non ci stanno.

Ormai sa con certezza che le storie non sono innocenti, non del tutto innocenti. Forse non lo sono nemmeno le conversazioni di ogni giorno, gli inciampi ed equivoci verbali o il parlare tanto per parlare. Forse nemmeno quel che si dice nei sogni è del tutto innocente. C’è qualcosa nelle parole che, di per sé, comporta un rischio, una minaccia, e non è vero che il vento se le porta via facilmente come dicono.

Puoi davvero parlare di tutto con i tuoi cari?

L’incipit di Pioggia sottile rivela da subito l’andamento del romanzo: nessuna storia è innocente, e ancor meno tutto ciò che ci raccontiamo della nostra famiglia.

La memoria è perfettibile, i ricordi sono umanamente parziali, il non detto rischia di diventare un’eco ingombrante, parole che fanno male possono riemergere, minacciose.

Dunque, l’idea di Gabriel di organizzare una festa per il compleanno dell’ottuagenaria madre, riunendo tutta la famiglia, ma proprio tutta – sorelle mogli mariti ex mariti nipoti – si trasforma nell’occasione perfetta per rivendicare vecchi rancori mai sopiti.

È Aurora, moglie di Gabriel e confidente di tutti, a riannodare i fili della memoria. Gentile, premurosa, sempre disponibile, è la sua voce che, sin dal principio, permette a ognuno dei protagonisti di prendere forma, di rivisitare il proprio passato, in una sorta di cronaca familiare.

È Aurora che raccoglie le confidenze, è Aurora che le riporta al presente, è sempre Aurora che cerca il compromesso tra i protagonisti. Come una trasformista, Aurora concede lo spazio e il respiro perché ognuno racconti la sua versione della storia familiare. Assorbe e restituisce, assorbe e restituisce, assorbe e implode.

Con la pacatezza che la contraddistingue, Aurora permetterà a tutti di mettersi a nudo ed elaborare, in qualche modo, le personali sofferenze così da individuare la strada da percorrere per un futuro migliore. Lo concederà a tutti, tranne a sé stessa.

L’AUTORE

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