“Avevo chiuso a chiave i bambini nella nursery: questa volta non ci sarebbero state fughe. Se tutto andava bene, sarei andata e tornata senza che nessuno mi vedesse. Certo, se il padrone fosse rincasato prima di me… No, mi dissi. Non ci pensare, continua a camminare. Mi lasciai trasportare dalle gambe, le rupi che incombevano come spettri su di me”.
È il 1904. Ruby May giovane diplomata al Norland Institut, prestigiosa scuola londinese per bambinaie, giunge nello Yorkshire per prendere servizio presso la famiglia England. Sulla carta si tratta di un incarico perfetto per una giovane alle prime armi: una grande dimora di campagna, la nursery separata dal resto della casa, quattro bambini di cui prendersi cura. Fin dall’inizio però, Ruby avverte un senso di disagio: la grande tenuta ha un che di sottilmente inquietante e i signori England hanno qualcosa da nascondere
Se come me subite il fascino delle atmosfere noir alla Daphne du Maurier (vedi Rebecca, la prima moglie), se amate le case inglesi avvolte da un che di soprannaturale e se vi intriga analizzare l’anatomia di un matrimonio inglese dei primi del Novecento, Mrs England di Stacey Halls fa per voi.